La SVIMEZ è un’Associazione privata, senza fini di lucro, istituita il 2 dicembre del 1946, che ha per statuto lo scopo di promuovere, nello spirito di una efficiente solidarietà nazionale e con una visione unitaria, lo studio delle condizioni economiche del Mezzogiorno, al fine di proporre concreti programmi di azione.
L'attività della SVIMEZ si sviluppa, pertanto, su due linee fondamentali. La prima è costituita dall'analisi sistematica e articolata della struttura e dell'evoluzione dell'economia del Mezzogiorno e dello stato di attuazione delle politiche di sviluppo. La seconda linea di attività è costituita dalla realizzazione di iniziative di ricerca sui vari aspetti del problema meridionale, finalizzate sia ad esigenze conoscitive ed analitiche sia alla definizione di elementi e criteri utili ai fini dell’orientamento degli interventi di politica economica regionale e nazionale.
La SVIMEZ ha acquisito, nei suoi circa settanta anni di attività di studio, di ricerca, di documentazione e di elaborazione, un consolidato patrimonio di conoscenze e di esperienze specifiche, che mette costantemente a disposizione dell’operatore pubblico a ogni livello (Parlamento, Governo, Regioni, Enti Locali) e del Settore pubblico Allargato.
Al riguardo, è da sottolineare l’apporto dato dalla SVIMEZ nello svolgimento di indagini, ricerche e rilevazioni a richiesta del Parlamento, del Governo e di vari organismi internazionali per la predisposizione dei documenti programmatici e la valutazione dello stato di attuazione e degli effetti dei provvedimenti di politica economica nelle aree sotto sviluppate del Mezzogiorno.
La SVIMEZ elabora ogni anno un Rapporto sull’economia e sulla società del Mezzogiorno che costituisce il principale documento di analisi sull’andamento dell’economia e della società meridionali e sulle politiche di sviluppo del nostro Paese.
La SVIMEZ è stata fondata da un gruppo di importanti personalità del mondo industriale e finanziario italiano, che, durante la Seconda Guerra mondiale, decisero di dare vita a un centro di ricerche e studi specializzato sul Mezzogiorno. Si trattava di cittadini privati, spesso anche settentrionali: Rodolfo Morandi, Giuseppe Paratore, Francesco Giordani, Giuseppe Cenzato, Donato Menichella e Pasquale Saraceno.